Ci vuole un miracolo!

Quante volte l’abbiamo invocato nelle situazioni difficili e dolorose della vita.
Forse è solo un modo di dire, ma di sicuro attesta il senso d’impotenza di fronte a un fato che, quando ci si mette, sa essere assurdo e spietato.
No, l’essere umano non fa miracoli. Ma, qualcosa può fare.

Oltre 2000 anni fa, tre Re – all’anagrafe Gaspare, Melchiorre e Baldassarre – seguendo una stella cometa arrivarono a scoprire la nascita di un bambino. Che strano evento! Niente è più normale e straordinario di una nuova creatura che viene alla luce.
I Magi – che in antico persiano significa ‘Saggi’ – portarono infatti doni preziosi. Di fronte al miracolo della vita che si rinnova, furono riconoscenti.

È esattamente questo il potere dell’essere umano: donare per riconoscere.
Donare un sorriso, riconoscendo che nessuno ha vita facile.
Donare comprensione, riconoscendo che non esistono gli infallibili.
Donare il tempo, riconoscendo che nessuno è immortale.

Donare sostegno e ascolto riconoscendo le necessità di pazienti oncologici, è ciò che fanno i volontari di MEDeA con il proprio tempo. Essi usano il loro potere perché un fatto crudele non abbia la meglio sulla gioia di vivere ogni singolo istante.
Donare a MEDeA significa riconoscere che aiutarsi migliora la qualità della vita. Sembra un miracolo... ma diciamo che è qualcosa di magico, cioè alla portata di essere umano. Del resto, la parola “magia” deriva dal greco magheìa: dottrina dei magi persiani.

Valentina Mauri
art director di Mauri Arte Grafica